“GOOD VIBES” A lume di candela, prima regola
Oggi, cari Lettori e Amici, partiamo un po’ da lontano perché questo è il nostro primo incontro tra la poesia dell’inchiostro e dei pixel di Destinazione Benessere.
Perché a sottendere, d’ora in poi, ogni suggerimento sarà una pregante filosofia, quella che definisce la bellezza come una cura, un rituale come una sicurezza, la natura come rispetto, la gioia come scelta di vita. Perché non si può essere pienamente felici se non ci si trova in un ambiente in cui ci si sente bene. Non ammirare l’ambiente, ma essere parte di esso. Uomo e spazio esperito, come due sistemi che si scambiano e condividono elementi.
Lo spazio siamo noi. Noi siamo lo spazio. Circondandoci di ciò che ci piace, non importa che sia lussuoso o meno, creiamo per il nostro corpo e per la nostra mente una dimensione che ci eleva e che fa vibrare la nostra anima. Una sensazione, appunto, di benessere che è il tema assoluto di questa rivista. E il benessere non è dato da scelte costose, esclusive, plateali ma anche da scelte semplici, umili, sentite, vere.
Ognuno ha un suo mondo interiore e perciò può avere un mondo esteriore che lo rispecchi. Usare la creatività, non avere paura di distinguersi, di spiegarsi e di esternare i colori delle proprie fantasie. Ecco perché parto con il suggerire a tutti uno degli elementi primari per creare un ambiente intimo e accogliente: l’utilizzo delle candele.
Il fuoco è parte della natura, ricorda l’energia vitale ma anche quella parte rettiliana che portava i primi uomini a produrre focolari e bivacchi. Nella mia casa, con la mia famiglia, si cena ogni sera e da sempre a lume di candela. Quando mio marito torna stanco e le mie figlie rincasano reduci da mille impegni, trovano ad aspettarle una dimora intima, con la musica di sottofondo. Immediatamente lo stress viene lasciato fuori dalla porta, si entra in un’altra dimensione.
Non televisione accesa, non caos e problemi, ma l’ingresso in un altro mondo, come accade nella reception di un hotel che “ci sa fare”. Candele, musica e magari un aperitivo di benvenuto.
Ecco che ogni giorno si trasforma in un incontro celebrativo, un rituale della famiglia. Se si vive da soli, lo stesso. Amiamoci con tutto il cuore, concediamoci il bello. Magari abituiamo il vicino di casa o un amico a passare quando vuole. A godersi il lume di candela, la luce soffusa che invita alla calma.
Le candele danzano, lo avete notato? Ci ricordano i balli delle ninfe sull’acqua, le cerimonie ancestrali e la fluidità deI movimenti del corpo. Scegliete non solo il colore delle candele, ma anche la forma e il profumo. Sono tre elementi diversi. Il colore in base all’umore, alla cromoterapia e allo stile che volete dare al vostro ambiente. La forma perché deve essere in linea con ciò di cui abbiamo desiderio: la sinuosità del tondo, la pragmaticità matematica del quadrato, con le sembianze di un fiore di loto o di una rosa. Regaliamo ai nostri occhi una piccola opera d’arte.
E il profumo, per creare la perfetta sinestesia. Come un componimento. Ci sono essenze alimentari, come la cannella, il pepe nigrum o il caramello adatte all’area cucina; essenze floreali come la camelia, il gelsomino, la zagara più adatte al living; i fruttati come la pesca, il fico, la fragola che ben si coniugano con le aree del bagno. Ma anche i legni e le spezie. Un mondo olfattivo in grado di ispirarci, stimolarci e rilassarci. Non abusate mai però di questo elemento. La profumazione deve avvertirsi, aleggiare, mai sovrastare. Deve essere piacevole e poco invasiva.
Anche i locali, i bar e i ristoranti dovrebbero riflettere sulla magia che le candele e i lumini creano. Spesso mi stupisco nel vedere quanta cura c’è per creare un menù eccellente e quanto poca per creare l’ambiente accogliente.
Alcuni esercenti, non tutti ovviamente, dovrebbero partecipare ad un corso di marketing sensoriale ed esperienziale per comprendere che per accogliere bene concorrono elementi, come si’ la qualità del cibo o un comodo parcheggio, ma che il primo biglietto da visita è l’ambiente corredato da un sorriso. Non si tratta solo di ospitare, ma di rendere l’Ospite parte dell’avventura che in quel momento si sta compiendo. Perché l’attimo ha un valore inestimabile. Che si sia nella propria abitazione o che ci si trovi in un locale.
Se nella camera di hotel, prima dell’arrivo dell’Ospite l’host accendesse una lanterna, un fuoco di un camino per chi ne avesse in dotazione e si mettesse un sottofondo musicale, il benvenuto sarebbe magistrale. La candela rinvia a qualcosa di sacro e mistico, intimistico e straordinario assieme. Lo si è capito a partire dal cinquecento a.C., già in uso dai Romani e prima ancora testata in Cina durante la dinastia Qin. E’ il primo strumento di illuminazione, una replica delle stelle in cielo all’interno delle dimore. Lo spazio occupato da un lume non può essere a caso. E’ importante saper inserire l’elemento in posizione strategica e funzionale, scegliere di ospitare la luce all’interno di bugie o di lanterne, di bicchieri o di recipienti, di sacchetti o vasi.
Il consiglio è di giocare con le altezze delle candele e con la prossimità ad altri elementi, come piante in vaso. E’ possibile scegliere una sequenza di candele e lanterne uguali, oppure completamente diverse e unirle tutte vicino per un effetto più casual. Oppure optare per grandi formati e dar vita quindi a pochi punti di luce scenografici. All’esterno, inutile dirlo, nelle tiepide sere e in tutte le stagioni, la candela offre alla tavola un tocco in più. Come una bacchetta magica. E allora, via alla magia da subito.
Il mio augurio è perciò “Good vibes”e luce a tutti voi, a tutti noi!”
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“GOOD VIBES” FROM HOTEL TO HOME! QUESTA CASA E’ UN ALBERGO
Rimodellare la propria abitazione, locale o un appartamento per affitto turistico come fosse un hotel, conferendo uno stile e un’atmosfera inconfondibili con budget limitato è la missione. Questo grazie ad arredi e soluzioni decor “rubate” al mondo dell’accoglienza. Consigli da chi questo mondo lo conosce davvero bene, Stefania Amodeo, venticinque anni di direzioni marketing in gruppi internazionali, uno dei primi professionisti a far conoscere l’hotel staging in Italia, scrittrice e docente di marketing e hospitality staging con più di 5.000 ore di aula.