SIMONA CAVALLARI “Sogno una vita più tranquilla immersa nella natura“

 

L’attrice romana è tra le più amate dal grande pubblico per i suoi tanti film e spettacoli di successo, e soprattutto per aver interpretato il ruolo del vicequestore Claudia Mares nella serie televisiva “Squadra antimafia – Palermo oggi”.
Conosciamola più da vicino .

Come stai vivendo questo particolare periodo?
Come sappiamo è un periodo molto incerto per tutti, per il lavoro in generale, per questo paese, le persone che hanno perso la vita e quelle che hanno perso i propri cari. Di sicuro e un’epoca difficile, siamo messi tutti alla prova. Non è facile. Ecco. Metto la mascherina e allo stesso tempo cerco di informarmi, sappiamo tutti che le mascherine ci proteggono, ma poi dovrebbero essere usate in un modo in cui nessuno le usa, e allo stesso tempo fanno anche molto male perché uno comunque si respira la propria anidride carbonica, ci sono scienziati che lo dicono. Quindi, l’altra grossa mia preoccupazione è per mio figlio che frequenta le elementari e che sta otto ore in classe con la mascherina, insomma non sempre mi trovo d’accordo con le scelte fatte in questo paese, in particolare si sono fatti gli errori di valutazione, e tutto continua ad essere assurdo, perché ad esempio io non lavoro ma non ho spese, ma mi domando tutti i giorni come fanno i ristoratori che devono pagare affitti, bollette e tutto quanto, è evidente che non è stato fatto abbastanza per loro. Quindi diciamo che seguo le regole ma non mi piace come sono andate le cose, soprattutto qui. Mio figlio è arrivato dall’Australia un mese fa, dove hanno chiuso tutte le frontiere, hanno tracciato tutte le persone, tutti i positivi sono stati isolati e curati in maniera coscienziosa e si trovano adesso ad avere pochissimi casi, hanno un sistema sanitario che funziona a differenza del nostro, quindi la nostra situazione è un triste.
Tuo figlio Pablo Alberto era in Australia per studio e fortunatamente è rientrato senza problemi, ma tu hai tre figli, oltre a Pablo Alberto di 18 anni, c’è Santiago Ramon di 17, e Levon Axel di 9 anni.

Come riesci a coniugare il lavoro con l’impegno di madre considerando che vivono tutti con te?
Sì, ho tre maschi, non ho avuto l’appoggio “al femminile”, ma ho sempre desiderato avere figli maschi e sono stata accontentata, poi credo che una femminuccia sarebbe stata più complicata da gestire. Ho una casa accogliente, con i giusti spazi per tutti, e che ci consente di trascorrere in armonia i nostri momenti, soprattutto in questo periodo con le varie restrizioni e lockdown. Adesso abitiamo a Roma in zona Marconi, ma fino a 2 anni fa eravamo a Fregene, davanti al mare, dove comunque continuiamo ad andare per le vacanze.

Complimenti Simona, al di là della tua carriera che è stata piena di impegni, sei riuscita a portare avanti tre splendidi figli.
Si, grazie, sono orgogliosa dei miei figli. Per dedicarmi a loro ho rallentato un po’ e ho pensato meno al lavoro, soprattutto nel momento molto delicato della fase adolescenziale poiché, come si sa, gli adolescenti ti fanno tribolare. Così ho voluto essere più presente, perché è una generazione molto particolare, con i social, con l’elettronica e le nuove tecnologie, hanno perso il contatto umano, la possibilità di giocare in strada, di andare in giro, di confrontarsi con gli amici, sono molto ribelli, pigri, e complicati, forse la nostra generazione li ha viziati tanto….abbiamo fatto tanti errori, tutti… Ma mi confronto anche con i miei amici, non è solo un problema mio, da mamma, la loro è una crescita che avviene in maniera diversa, i ragazzi di oggi hanno perso un po’ quello che fortunatamente avevamo noi. Quindi ho cercato tanto di tenerli molto legati allo sport alla natura, sono cresciuti a Fregene, al mare e al sole, con lunghe passeggiate in bicicletta e mi sento di dire che sono stati più fortunati di tanti altri bambini.

Visto che mi hai parlato di bicicletta, di mare, cosa fai per tenerti in forma?
Eravamo tutti iscritti in palestra ma purtroppo questo è un altro settore che ha subito danni da questa pandemia, non so come faranno ad andare avanti. Adesso ci alleniamo a casa, abbiamo comprato pesi e attrezzi, ma andiamo anche spesso in bicicletta nella pista ciclabile che c’è qui a Marconi che ti porta fino a Roma o fino al mare. Andare in bicicletta ci aiuta a stare in forma, ma personalmente adoro anche fare lunghe camminate salvifiche, chilometri in giro per la città che è talmente bella, soprattutto il sabato e la domenica, per almeno quattro ore, e spesso a Trastevere, al Ghetto o piazza Navona.

Cosa è per te il benessere?
Il Benessere è trovare armonia in tutte le cose. Quindi dentro di sé. Come si vive la vita, come si tiene la casa, condividere le emozioni, stare in famiglia in modo sereno. Forse questo periodo ci ha insegnato a togliere il superfluo, a dare più importanza ad altre cose, ad altri valori. Purtroppo si vede ancora una violenza che cresce, però bisogna imparare ad apprezzare ciò che si ha e di stare bene con chi ci sta vicino. Gradisco anche godermi il comfort di casa, ma il senso di benessere può essere assaporato in qualsiasi luogo, soprattutto in mezzo alla natura perché ne amo le sensazioni che mi dà.

Il tuo stile di alimentazione?
Alla colazione dedico poco tempo, a volte la facciamo più “ricca”, ma la maggior parte delle volte prendo latte e caffè con qualche biscotto e poi preferisco mangiare verso le 11, anticipare un po’ il pranzo mi piace perché spesso mi trovo da sola, mentre la sera, a cena, è l’attimo di riunione familiare e mangiamo tutti insieme come nelle migliori tradizioni. Comunque a me piace molto cucinare, anche se inizialmente non ero proprio brava e i miei figli sono cresciuti con petti di pollo e pasta al tonno, negli ultimi anni ho cominciato a sperimentare e faccio di tutto, dai piatti orientali ai brasati, ogni giorno provo ad inventarmi qualcosa di diverso mettendoci passione e fantasia. Anche mio figlio Pablo si è appassionato alla cucina perché durante la sua permanenza in Australia ha lavorato in un ristorante Thailandese acquisendo dimestichezza ai fornelli e ci prepara dei buonissimi piatti prendendo spunto anche da un quaderno con ricette che gli ha dato la nonna paterna.

Quali sono i posti che ti piace frequentare?
Amo andare a Favignana, in Sicilia, è un’isola fantastica i miei figli più grandi sono praticamente cresciuti lì, quindi è sicuramente il luogo del cuore per tutti noi. Poi quando viaggio all’estero mi piace molto l’oriente, lo scelgo spesso perché mi piace la cucina e mi piace la gente, quindi sono stata spesso in Thailandia visitando posti stupendi e incontaminati, e in Vietnam, mentre in viaggio con loro sono stata a Cuba, alle Canarie, in Messico. Soprattutto mare, anche se ogni tanto porto i miei figli in montagna, sulla neve, ma è solo per dare a loro un momento di vacanza diversa, io non amo il freddo e non ho mai imparato a sciare.

Il tuo ultimo lavoro?
Soprattutto Teatro, oltre la partecipazione in “Don Matteo” dell’anno scorso, dal 2019 sono stata in tournée teatrale, con tutte le difficoltà che conosciamo, con lo spettacolo “Mi amavi ancora…”, una Produzione Artisti Associati e Synergie Arte Teatro, per la regia di Stefano Artissunch, dell’autore Florian Zeller (Premio Accademia Francese per la Nuova Drammaturgia), con Ettore Bassi, Giancarlo Ratti e Malvina Ruggiano. La storia parla di Anne, il personaggio che interpreto, che alla morte del marito Pierre (Ettore Bassi), uno scrittore e drammaturgo, scopre alcuni appunti presi per la stesura di una futura commedia che trattava di un uomo sposato, scrittore e innamorato di una giovane attrice Laura (Malvina Ruggiano). Anne si convince che il testo possa narrare di una vera storia d’infedeltà, e va alla ricerca della verità e della donna che crede sia stata la sua antagonista; così cerca nei ricordi e chiede aiuto a Daniel (Giancarlo Ratti), migliore amico del marito che con insolita dolcezza, forse perché innamorato di lei, cerca di rassicurarla. Anne continua nella sua indagine e alla fine si farà la sua opinione. In scena ancora a partire dal mese di aprile: il 17/04/2021 in Ferrara (FE) al Teatro Nuovo, il 20/04/2021 in Thiene (VI) al Teatro Comunale, il 21/04/2021 – 22/04/2021 in Cittadella (PD) al Teatro Sociale.
Inoltre ad aprile, se tutto andrà bene, inizierò a girare una serie televisiva di Stefano Reali, per Canale 5, con un ruolo molto bello, di una donna e mamma forte, ambientato nella Bari degli anni 70/80 in un traffico di droga con albanesi, e la storia parla di due giovani ragazzi che si amano ed io interpreto la mamma della ragazza. Ti posso anticipare che nel cast c’è Giuseppe Zeno che sarà mio marito e che la serie dovrebbe chiamarsi “Storia di una famiglia perbene”.

Con chi ti è piaciuto di più lavorare?
Non c’è un solo nome, ce ne sono tantissimi, in generale tutte le persone che sono generose, genuine, e che sono disposte a dare anche le proprie conoscenze mettendole a disposizione degli altri. Ci sono attori generosi e altri che invece lo sono un po’ meno. Direi che il modo migliore di lavorare è quello di dare il massimo di se stessi, essere profondi, seri, e riuscire a far emergere la verità senza guardare e giudicare solo le apparenze. Quando si interpreta un personaggio bisogna farlo con generosità, e quindi se hai nel cast un attore che lo fa allo stesso modo, ti trovi bene e ti arricchisci. Questo è un lavoro che ti mette sempre in contatto con tante persone ma in percentuale, nel bene e nel male, se ne incontrano tante di belle.

La tua carriera è stata piena di successi, da “Pizza Connection” con la regia di Damiano Damiani, alla “Piovra 4” con la regia di Luigi Perelli, da “Il sogno della farfalla” diretto da Marco Bellocchio, a “Squadra antimafia – Palermo oggi”, in quale ti sei divertita di più?
In Squadra Antimafia perché è imparato a guidare la moto, sparare al poligono, andarmene elicottero e ho guidato il motoscafo inseguita da banditi, insomma mi sono molto distratta e mi sono divertita tantissimo cercando di darmi tante sfaccettature. Per me era un periodo un po’ triste, perché mi ero appena separata dal padre dei miei figli, e sentivo il progetto famiglia completamente distrutto. Dedicare energia al lavoro in questo periodo non è stato facile ma ho messo tutto il dolore in quel personaggio che mi somigliava tanto, anche lei era una persona che aveva pochi amici e viveva da sola, e quindi ho potuto trasferire le mie emozioni tanto da usarle in maniera un po’ catartica e credo che la mia interpretazione, “la vicequestore Claudia Mares”, sia rimasta impressa nella gente proprio perché ho dato tanto emotivamente. Ho sempre desiderato mantenere viva la vita privata, non sono stata una molto ambiziosa, e per me va bene così.

Il tuo sogno nel cassetto?
Professionalmente mi sento a posto, quando voglio dedicarmi al lavoro lo faccio sempre con passione, durante la mia carriera ho avuto la possibilità di fermarmi quando era per me necessario, con i miei ritmi, e i miei tempi, sia quando i ragazzi erano piccoli, sia nella loro adolescenza. Diciamo che, rispetto a tante altre persone che devono quotidianamente lottare per lavorare e che si trovano in situazioni difficili, io mi sento molto fortunata e grata a ciò che la vita mi ha dato. Adesso sono soddisfatta della mia carriera e dei miei figli che crescono, anche con le difficoltà dell’età, del momento e dei piccoli litigi che non mancano mai. Il mio sogno è quello di staccarmi dalla città, una volta che i ragazzi avranno preso le loro strade, e andare a vivere nella natura, dedicarmi al mio orto, mettermi a fare l’olio, e magari aprire un B&B. Amo e adoro il mare, però a lungo andare stanca, quindi la campagna e la natura sono il mio sogno. Sicuramente alla ricerca di una vita più tranquilla, meno frenetica.

Simona Cavallari una donna sensibile e dolce, una mamma attenta alla crescita dei propri figli, che potrebbe sembrare banale ma non lo è.
Un’artista consapevole di quello che ha avuto e di quello che desidera, semplicemente sentirsi serena e in armonia con la natura.

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